Le mamme ricordano che nessuno
aveva mai chiesto loro un impegno
a casa o a scuola, quando erano
bambine.
Vorrebbero che i loro figli si
impegnassero
nelle loro attività, ma si scontrano
con la fatica di insegnarlo.
C’era una volta un orsetto di nome Yuppy che
viveva in un bosco molto lontano.
Yuppy era bello e pacioccone, ma era molto
viziato e per questo molto capriccioso e disobbediente.
La sua mamma avrebbe voluto che l’ascoltasse
quando lo rimproverava e gli dava dei consigli per comportarsi meglio, ma Yuppy
non ne voleva sapere.
Mamma Orsa sapeva che era anche sua, la responsabilità per questo comportamento.
Mamma Orsa sapeva che era anche sua, la responsabilità per questo comportamento.
Ogni giorno, Yuppy faceva richieste di ogni
tipo: voleva mangiare solo pane e miele, voleva giocare ad ogni ora, voleva
sempre stare nel bosco. Lei lo accontentava sempre e Yuppy ne approfittava!
Faceva solo quello che voleva e non obbediva mai alla sua mamma, facendola
arrabbiare moltissimo.
“La situazione deve cambiare!”. Di questo
mamma Orsa era sempre più convinta.
“Da oggi in
poi, lo punirò ogni volta che non mi darà retta!”. Promise a sé stessa.
Certo, per lei punire Yuppy era davvero
difficile. Da quando era nato l’aveva riempito di attenzioni e mai aveva
risposto con un “no!” alle sue richieste o aveva imposto le sue decisioni. Ma
doveva iniziare a fargli capire, che crescendo avrebbe dovuto assumersi le sue
responsabilità.
Il giorno successivo, mamma Orsa entrò nella
cameretta di Yuppy. I giochi erano sparsi in tutta la stanza.
“Yuppy, vieni a sistemare i tuoi giochi!”. Ma
Yuppy non le diede retta.
Nel pomeriggio, vedendo che tardava a
mettersi a fare i compiti… “Yuppy, è ora di iniziare a studiare!”, ma Yuppy
continuò a giocare.
Quella sera in televisione trasmettevano un
bel film e Yuppy non voleva andare a dormire.
“È ora di andare a letto, domani devi andare
a scuola!”, disse mamma Orsa, ma come al solito Yuppy fece finta di non
sentire.
“Da domani niente TV per un mese!”. Mamma Orsa
aveva dato la sua prima punizione, purtroppo con scarso successo. Il suo
orsetto non le obbediva.
Le cose continuarono in questo modo per
qualche altro giorno, finchè mamma Orsa disperata per i continui rifiuti di
Yuppy, si mise a piangere.
“Mamma, perché piangi?”
“Piango perché non mi ascolti, perché vorrei
insegnarti ad essere obbediente e meno capriccioso, ma i miei tentativi non
sono riusciti.”
“Mi dispiace, non sono abituato. Faccio molta
fatica a fare quello che tu mi chiedi. È più facile dire di no e lasciare che
lo faccia tu.”
“Ma se continuerai in questo modo, diventerai
grande continuando a comportarti come se fossi ancora piccolo!”
“Ma questo non lo voglio!”
“Allora devi cominciare ad ascoltarmi, ad
essere educato e ad aiutarmi.”
“Va bene mamma, da oggi ci proverò
seriamente!”
Yuppy si impegnò molto di più per essere
fedele alla sua promessa e cominciò ad essere più obbediente ed educato.
Mamma Orsa fece più attenzione alle esigenze
reali del suo piccolo che doveva essere coccolato, ma anche aiutato a svolgere i
suoi compiti.
Da allora in poi tra di loro le cose
cambiarono e vissero felici e contenti.
Tratto da Le storie dell'arcobaleno
a cura di Gioia Greifenberg, Paola Fattor, Lara Zanchi
Casa Famiglia San Pio X
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