martedì 26 gennaio 2016

"L’Orsetto Yuppy"



Le mamme ricordano che nessuno
aveva mai chiesto loro un impegno
a casa o a scuola, quando erano bambine.
Vorrebbero che i loro figli si impegnassero
nelle loro attività, ma si scontrano
con la fatica di insegnarlo.


C’era una volta un orsetto di nome Yuppy che viveva in un bosco molto lontano.
Yuppy era bello e pacioccone, ma era molto viziato e per questo molto capriccioso e disobbediente.
 La sua mamma avrebbe voluto che l’ascoltasse quando lo rimproverava e gli dava dei consigli per comportarsi meglio, ma Yuppy non ne voleva sapere.

Mamma Orsa sapeva che era anche sua, la responsabilità per questo comportamento.
Ogni giorno, Yuppy faceva richieste di ogni tipo: voleva mangiare solo pane e miele, voleva giocare ad ogni ora, voleva sempre stare nel bosco. Lei lo accontentava sempre e Yuppy ne approfittava! Faceva solo quello che voleva e non obbediva mai alla sua mamma, facendola arrabbiare moltissimo.

“La situazione deve cambiare!”. Di questo mamma Orsa era sempre più convinta.
“Da oggi in  poi, lo punirò ogni volta che non mi darà retta!”. Promise a sé stessa.
Certo, per lei punire Yuppy era davvero difficile. Da quando era nato l’aveva riempito di attenzioni e mai aveva risposto con un “no!” alle sue richieste o aveva imposto le sue decisioni. Ma doveva iniziare a fargli capire, che crescendo avrebbe dovuto assumersi le sue responsabilità.

Il giorno successivo, mamma Orsa entrò nella cameretta di Yuppy. I giochi erano sparsi in tutta la stanza.
“Yuppy, vieni a sistemare i tuoi giochi!”. Ma Yuppy non le diede retta.
Nel pomeriggio, vedendo che tardava a mettersi a fare i compiti… “Yuppy, è ora di iniziare a studiare!”, ma Yuppy continuò a giocare.

Quella sera in televisione trasmettevano un bel film e Yuppy non voleva andare a dormire.
“È ora di andare a letto, domani devi andare a scuola!”, disse mamma Orsa, ma come al solito Yuppy fece finta di non sentire.
“Da domani niente TV per un mese!”. Mamma Orsa aveva dato la sua prima punizione, purtroppo con scarso successo. Il suo orsetto non le obbediva. 

Le cose continuarono in questo modo per qualche altro giorno, finchè mamma Orsa disperata per i continui rifiuti di Yuppy, si mise a piangere.
“Mamma, perché piangi?”
“Piango perché non mi ascolti, perché vorrei insegnarti ad essere obbediente e meno capriccioso, ma i miei tentativi non sono riusciti.”
“Mi dispiace, non sono abituato. Faccio molta fatica a fare quello che tu mi chiedi. È più facile dire di no e lasciare che lo faccia tu.”
“Ma se continuerai in questo modo, diventerai grande continuando a comportarti come se fossi ancora piccolo!”
“Ma questo non lo voglio!”
“Allora devi cominciare ad ascoltarmi, ad essere educato e ad aiutarmi.”
“Va bene mamma, da oggi ci proverò seriamente!”

Yuppy si impegnò molto di più per essere fedele alla sua promessa e cominciò ad essere più obbediente ed educato.
Mamma Orsa fece più attenzione alle esigenze reali del suo piccolo che doveva essere coccolato, ma anche aiutato a svolgere i suoi compiti.

Da allora in poi tra di loro le cose cambiarono e vissero felici e contenti.

Tratto da Le storie dell'arcobaleno
a cura di Gioia Greifenberg, Paola Fattor, Lara Zanchi
Casa Famiglia San Pio X


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